La comunicazione indiretta.

La comunicazione si dice “indiretta” quando chi parla e chi ascolta non sono vicini per cui hanno bisogno di uno strumento di tramite (telefono, whatsapp, chat, mail…).

In una comunicazione di tipo indiretta si hanno questi strumenti: un trasmettitore (come il telefono o il computer del mittente), un ricevitore, un canale di comunicazione. Il canale è la strada che percorrono i messaggi per arrivare al destinatario.

Tipi di canali:

  1. il telefono: filo telefonico su cui viaggia la corrente elettrica.
  2. lo smartphone: l’aria su cui si propagano le onde radio.
  3. il computer: rete Internet che usa cavi elettrici e onde radio
  4. televisione: cavo elettrico, cavo ottico, aria su cui viaggia elettricità o onde radio.
  5. lettera cartacea: servizio postale.

 

Lo schema completo della comunicazione è rappresentato nella figura sotto:

LA persona che deve inviare il messaggio (fonte di informazione) inserisce il messaggio nel trasmettitore (il telefono, il computer, la busta delle lettera) e lo invia su un canale (filo del telefono, aria, furgoncino postale). Questo messaggio cambia forma e diventa un segnale (elettrico, onde radio, lettera scritta) e viaggiando, arriva al destinatario dell’informazione che però deve avere gli strumenti per “tradurre” il messaggio (telefono, computer … ecc..).

Gli attori della comunicazione sono quindi 5:

  1. mittente
  2. trasmittente
  3. canale
  4. ricevente
  5. destinatario

e talvolta si aggiunge anche il 6°, il disturbo che può danneggiare il messaggio sul canale (come succede se una trasmissione tv è disturbate per via del temporale).

 

 

Problemi tipici della comunicazione: non tutti i destinatari sono in grado di comprendere il nostro messaggio. 

Ci sono diverse parti del corpo impegnate nella comunicazione. Quando vogliamo trasmettere una sensazione di felicità usiamo spontaneamente diverse parti del corpo: può capitare che canticchiamo, sorridiamo o che facciamo gesti con le mani che comunicano questa felicità, ma il modo più completo che conosciamo è quello di raccontare quello che sentiamo, quello che ci è accaduto. Tuttavia il linguaggio verbale è il modo più complicato da capire per chi ci ascolta perché questa persona deve innanzitutto conoscere la nostra lingua e quindi non tutti gli esseri viventi possono farlo. Il linguaggio del corpo è invece più universale: lo si può comprendere anche se non conosciamo la lingua di chi ci parla.

Alla stessa maniera, quando utilizziamo sistemi di comunicazione molto moderni (smartphone e Whatsapp, la chat sul computer, la mail) il destinatario potrebbe non saper usare questi strumenti. Il problema è più complicato quando si tratta anche di memorizzare i messaggi o quando le distanze sono elevate.

Nota: le parti del corpo coinvolte nella comunicazione:

  1. voce: suono, parola, canto.
  2. corpo: postura, movimento.
  3. volto: mimica facciale.
  4. mani: gesti, operazioni.